Franz KAFKA

Vita e opere


Franz Kafka nasce a Praga il 3 luglio del 1883 da Hermann Kafka (1852-1931), commerciante in mercerie, e da Julie Löwy (1856-1934). I genitori sono entrambi ebrei, ma di carattere molto diverso. Hermann Kafka è, come molti altri membri della sua famiglia, un uomo d'imponente corporatura, dotato di uno straordinario senso pratico e di una capacità lavorativa senza limiti; nutre scarsi interessi spirituali, ma è saldamente ancorato a principi tradizionali: un patriarca, in breve. La madre, viceversa, proviene da una famiglia pia e ortodossa, nella quale sono presenti molti esseri strani, timidi, silenziosi, di buona cultura: è una donna mite e tranquilla, tendenzialmente introversa, che non capirà mai però le inquietudini di un figlio che, per suo conto, avrà sempre la consapevolezza di essere "un Lowy con un certo fondo kafkiano" sprovvisto però della "kafkiana volontà di vivere, commerciare, conquistare".

Franz nasce, di fatto, con le stimmate dell'introversione. Nelle foto infantili, ha già l'aria seria e lo sguardo penetrante e inquietante che conserverà da adulto. Ha inoltre una corporatura piuttosto esile, ed è cagionevole di salute. Legge molto fin da fanciullo, e rifiuta di fare ginnastica per irrobustire una costituzione debole e delicata. Egli non si perdonerà mai di non essere un degno erede del padre e, pur non condividendo il suo narcisismo di self-made-man, manterrà nei suoi confronti una perenne venerazione.

Nonostante la nascita di tre sorelle (Elli, Valli e Ottla), la differenza di età - sei anni rispetto alla seconda - fa sì che l'infanzia di Kafka, essendo entrambi i genitori impegnati nel lavoro, trascorre in una solitudine infinita. Con l'adolescenza, s'inaugura una stagione di riflessioni filosofiche e religiose destinate a durare per sempre. Lo scetticismo religioso convive con un'immagine di sé negativa e denigratoria, in gran parte conseguente all'ammirazione smisurata nei confronti del padre. Nonostante Kafka intuisca una netta superiorità intellettuale rispetto agli altri, ha poca stima di sé, evita di guardarsi allo specchio perché si vede brutto, vive nell'angoscia perpetua di fallire negli studi e di essere definitivamente smascherato nella sua "inaudita incapacità". Ciò, nonostante frequenti con buoni risultati una delle migliori scuole tedesche della capitale ceca, il Ginnasio-Liceo statale della Città Vecchia.

Dopo aver conseguito la maturità nel 1901, Kafka affronta all'Università, per pura obbedienza al padre, la Facoltà di Giurisprudenza. Non ha alcun interesse per gli studi giuridici, anche se il senso del dovere gli permette di laurearsi regolarmente nel 1906. Negli anni universitari, si definisce la sua vocazione letteraria. Risale al 1904-1905 il primo testo letterario conservato (Descrizione di una battaglia).

Nel 1907, dopo un anno di pratica legale che lo convince di non avere attitudine per la professione, viene assunto come impiegato alle Assicurazioni Generali di Trieste per passare, l'anno successivo, al ruolo di funzionario per l'Istituto di Assicurazioni contro gli Infortuni sul Lavoro di Praga, di cui rimarrà dipendente fino al 1922, quando andrà in pensione per malattia. I rapporti dei superiori lo descrivono come un funzionario scrupoloso e attento. Di fatto, nonostante il lavoro non lo appassioni, le relazioni che egli stende sono scritte in uno stile preciso e minuzioso, e rendono del tutto evidente la sua identificazione con gli operai mutilati dalle macchine. Solo lo scetticismo, impedirà a Kafka di dare una qualunque espressione pratiche ad una simpatia per il socialismo che egli nutre visceralmente.

I quindici anni di lavoro, sono comunque travagliatissimi. Nonostante la famiglia sia agiata, Kafka avverte il dovere di mantenersi. La vita d'ufficio è però penosissima, perché sottrae tempo prezioso alla scrittura. Kafka vive per arrivare alla sera e immergersi nel suo mondo, che avverte denso di contenuti. Scrive spesso sino a notte inoltrata, e si trascina in ufficio come una larva. L'esperienza è resa ancora più complessa dal fatto che, nonostante la vocazione letteraria, Kafka, in conseguenza dell'immagine autosvalutativa, stenta a credere nel valore oggettivo della sua opera.

E' Max Brod, l'amico fedele, che annuncia al mondo, nel 1907, in un articolo su di una rivista berlinese, l'esistenza di un grande scrittore che non ha ancora pubblicato una sola riga.

La vocazione di scrittore si concretizza nei Preparativi per le nozze di campagna (1909), dove appaiono per la prima volta gli spunti narrativi dell'insetto e della metamorfosi. Di questo lavoro restano solo le pagine iniziali.

L'amicizia e la frequentazione di Max Brod, che vive egli stesso il conflitto tra il dovere lavorativo e la vocazione letteraria, attenua l'infinita solitudine di Kafka. L'amicizia durerà tutta la vita, e sarà contrassegnata dalla consapevolezza di Brod dell'assoluta genialità di Kafka. In nome di questa consapevolezza, egli ne tradirà la volontà testamentaria, non dando alle fiamme i manoscritti e pubblicandoli con un assiduo lavoro di revisione dei testi, molti dei quali incompleti e frammentari. Tale lavoro incorrerà in non poche critiche, dovute alla pretesa di Brod di porre in rilievo la religiosità implicita nell'opera di Kafka.

Tramite Brod, egli, intorno al 1910, conosce e frequenta assiduamente una compagnia di intellettuali appassionati di teatro, tra cui Oskar Baum e Feliz Weltsch, e grazie a loro si addentra nella conoscenza degli usi e dei costumi dell'ebraismo orientale.

Fra il 1910 e il 1912 Kafka si occupa sempre più intensivamente di cultura ebraica, e stringe amicizia con Jizchak Löwy, che è a capo di una piccola compagnia di artisti ebrei.

Nel 1910 inizia la stesura dei Diari. Scrive molti testi brevi, apparsi dapprima nella rivista "Hyperion" (1908), infine in una edizione a parte con il titolo Meditazioni apparsa nel 1913 presso l’editore Rowohlt.

Nel 1912 si fidanza con Felice Bauer, incontrata a casa di Brod, contraendo un tormentato rapporto sentimentale continuamente sciolto e ripreso. Kafka ritiene che il matrimonio e l'allevamento dei figli rappresenti il segno elettivo della maturità di un uomo. Egli aspira a questa maturità, ma sa di non essere in grado di conseguirla. In realtà, teme che il mettere su famiglia possa interferire nella sua attività letteraria, e risultare incompatibile con la sua perpetua sete di raccoglimento e di solitudine. Preda dell'identificazione originaria con il padre, egli non riuscirà mai a capire questo. Tormenterà se stesso e la donna, fino ad imboccare, per risolvere il conflitto, la via della malattia.

Risale al 1912 la stesura di America, sospeso e poi ripreso nel 1914, abbandonato definitivamente nel 1916 e pubblicato incompiuto nel 1927. In compenso, verso la fine dell'anno, tra il 17 novembre e il 7 dicembre, compone La condanna e La metamorfosi. Quest'ultimo racconto viene pubblicato tre anni più tardi, prima su una rivista d'avanguardia e poi in un volume dell'editore Kurt Wolff.

Nel 1914, si lascia per una prima volta con la Bauer e inizia, in agosto, la stesura de Il Processo, pubblicato postumo e incompleto nel 1925. Nel frattempo scrive Nella colonia penale, di cui darà una lettura pubblica nel novembre 1916. All’inizio del 1917 comincia a studiare l’ebraico. Fino all’aprile del 1917 Kafka scrive la serie di racconti, che apparirà in volume nel 1919 con il titolo Un medico di campagna.

Risale al 1917 la riappacificazione con la Bauer. Nella notte fra il 9 e il 10 agosto 1917, Kafka accusa una grave emottisi; il 4 settembre gli viene diagnosticata la tubercolosi polmonare. Conseguentemente, il fidanzamento con Felice viene rotto definitivamente nel dicembre dello stesso anno. Kafka è lucidamente consapevole di come stanno le cose: egli scrive, a riguardo, che la testa si è messa d'accordo con i polmoni. In realtà, la malattia, la cui genesi psicosomatica è fuori di dubbio, non serve solo a sottrarlo al rapporto con la Bauer. Essa definisce anche l'esigenza ormai incoercibile di farla finita con l'esperienza lavorativa. L'implacabile senso del dovere e l'orgogliosa volontà di non dipendere dalla famiglia, ostacoleranno per cinque anni ancora questa presa di coscienza. Kafka si arrenderà solo quando le sue condizioni di salute risulteranno definitivamente compromesse. E' probabile che l'abbandono del lavoro non abbia portato giovamenti in quanto esso è stato vissuto come un fallimento e un tradimento imperdonabili.

Nel 1918 trascorre periodi di cura a Züran, Turnau e Schlesen. Si applica con particolare determinazione allo studio della Bibbia e scrive le Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via.

Nel 1919 si fidanza con Julie Wohryzeck, proveniente da una famiglia di operai ebrei di origine ceca; anche questo fidanzamento verrà interrotto nel 1920.

In novembre scrive Lettera al padre, un testo straziante che non consegnerà mai al destinatario su consiglio della madre (ha visto le stampe per la prima volta nel 1952). Ciò che sorprende in questo testo è l'ambivalenza di Kafka nei confronti del padre, che elogia incondizionatamente accusandolo nel contemo di una totale incomprensione nei suoi confronti, e l'ambivalenza ancora più marcata nei confronti di sé. Eglia sa di essere nato per scrivere, ma, nonostante tutto, ritiene che l'attività intellettuale, nella misura in cui impedisce di dedicarsi ad un lavoro "produttivo" e di mettere su una famiglia regolare, sia comunque l'espressione di una debolezza costituzionale, un marchio d'inferiorità.

Nel 1920 conosce, a Merano, Milena Jesenská, scrittrice e traduttrice delle sue opere in ceco; con lei, unica donna non ebrea della sua vita, tesse una nuova tormentata relazione sentimentale, di cui sono testimonianza le Lettere a Milena. E’ a lei che Kafka affida, nel 1921, i propri Diari, consentendone così la sopravvivenza.

Nel 1922, Kafka soggiorna per tre settimane nel sanatorio di Spindelmühle; a febbraio inizia il suo terzo romanzo Il castello, progetto abbandonato nell’agosto dello stesso anno per un peggioramento delle condizioni di salute. Il romanzo verrà pubblicato nel 1926. Nel 1922 inizia anche il ciclo degli ultimi grandi racconti: Primo dolore, Un digiunatore, Indagini di un cane.

All’inizio del 1923 intensifica il suo studio dell’ebraico e progetta un viaggio in Palestina cui pensava da molti anni.

In luglio-agosto, in un soggiorno a Müritz sul Mar Baltico, conosce la giovane Dora Diamant, ebrea cassidica di origine polacca; con lei, nel settembre 1923, Kafka lascia Praga e si trasferisce a Berlino. L’inverno berlinese del 1923-1924, particolarmente severo, insieme alle condizioni economiche rese drammatiche dall’inflazione, pregiudicano definitivamente la sua salute; nel frattempo però Kafka sembra aver raggiunto una condizione di vita cui aveva sempre aspirato, e trascorre le giornate nella scrittura e nello studio intensivo della lingua e della cultura ebraica.

Alla fine di febbraio 1924 le sue condizioni peggiorano al punto che Max Brod lo riaccompagna a Praga, dove scrive Giuseppina la cantante o il popolo dei topi. Gli viene diagnosticata una laringite tubercolare, che gli impedisce di parlare (restano i suoi ultimi biglietti di conversazione) e alla fine anche di inghiottire. In queste condizioni il 19 aprile viene trasferito alla casa di cura di Kierling, presso Klosterneuburg, dove negli ultimi giorni corregge le bozze dell’ultima raccolta (che da uno dei racconti prenderà il titolo Un digiunatore) e apparirà presso l’editore "Die Schmiede" subito dopo la sua morte.

Franz Kafka muore il 3 giugno 1924; al letto di morte sono presenti Dora Diamant e il giovane amico e medico Robert Klopstock. L’11 giugno viene sepolto nel cimitero ebraico di Praga-Straschnitz.

Nel suo testamento, Kafka chiedeva all’amico Max Brod di dare alle fiamme tutti i manoscritti inediti e di impedire nuove edizioni di quelli editi. Brod tuttavia rifiuta di dare corso al desiderio dell’amico e negli anni seguenti pubblica i tre romanzi, tutti i racconti e i frammenti, i diari e gran parte delle lettere. E' di Brod anche la più corposa biografia di Kafka, densa di testimonianze personali, ma inficiata dall'intento di dare all'opera dell'amico un significato metafisico-religioso.

L'opera di Kafka è pubblicata in italiano, a cura di E. Pocar, nella collana I Meridiani della Mondadori, in quattro volumi (Romanzi, Racconti, Confessioni e diari, Lettere a felice 1912-1927). Mondadori ha pubblicato anche, a cura di E. Pocar e A. Rho, l'Epistolario, che contiene, con le Lettere a Milena, la ormai celebre Lettera al padre.